A Fra’ che te serve? *

prodi

La prima sfida nel suk del Senato l’ha vinta Prodi. La maggioranza si è mostrata compatta e, per una volta, persino il voto dei senatori a vita non è stato determinante. Il premier, in serata, sparge sale sulle ferite della Cdl, commentando ironico: “E anche stavolta abbiamo rinviato la spallata”.

Ma la battaglia è appena cominciata. Il conto alla rovescia per il D-day del 14 novembre è ancora lungo. Berlusconi prepara il blitz in silenzio, mentre Prodi tiene a bada i dissidenti. Detta così sembra quasi una genuina sfida politica. In realtà lo spettacolo è indegno. Da una parte il Cavaliere tenta di portare dalla sua parte senatori centristi della maggioranza, offrendo loro poltrone e soldi. E dall’altra c’è Prodi. Che fa esattamente la stessa cosa.

Il premier incontra giornalmente i senatori insoddisfatti e chiede loro se hanno da proporre emendamenti, aumenti di spesa, se vogliono un sottosegretario o altro nel futuro rimpasto di governo. Prodi parla con tutti: a Dini ha proposto di entrare nel governo con un incarico prestigioso; a Rossi e Turigliatto ha promesso raddoppio del bonus per i poveri e recupero del fiscal drag; ai centristi ha garantito modifiche all’emendamento che prevede l’assunzione dei precari della pubblica amministrazione.

Alla lista della spesa si è aggiunto Clemente Mastella. Il ministro della Giustizia vuole ripristinare la norma che, dall’anno scorso, blocca l’adeguamento automatico all’inflazione degli stipendi dei magistrati. E’ il suk del Palazzo, dove la merce in vendita sono i senatori. “E’ il vecchio metodo andreotiano «A Fra’ che te serve?»”, stigmatizza l’ex direttore dell’Unità Calderola. Nell’Unione sono disposti a tutto. Prodi e i suoi paiono aver perso i freni inibitori. Nella Cdl Berlusconi si gioca la sua credibiltà politica. Se fallisce per lui arriva la meritata pensione. Chi la spunterà? Mancano ancora otto giorni ad D-day…

* la mitica domanda è attribuita dalle cronache alla figura di Franco Evangelisti, braccio destro di Giulio Andreotti, quando l’Italia democristiana curava il proprio potere allevando clientele. Il modo di dire indica l’uomo politico inteso come mediatore di professione, disponibile a elargire favori di qualsiasi tipo in cambio di voti.

2 Responses to A Fra’ che te serve? *

  1. Alberodivino ha detto:

    Se i leader dei vari partiti al governo fossero veramente persone serie e rispettose dei valori che portano avanti e che debbono tutelare, dati i voti ricevuti dall’elettorato, sarebbe IMPOSSIBILE che il governo non cadesse!!
    Con questa maggioranza risicatisssssima, se comunisti, radicali(che sono liberali,..all’esatto opposto..), democratici, postcomunisti, verdi, socialisti, cattolici e finti cattolici.. portassero veramente avanti le idee del proprio partito il governo sarebbe dovuto durare al massimo 100 giorni…peccato che gli unici ideali che portano avanti siano quelli della pancia piena, della santa poltrona e dell’inculare l’italia..
    e duqnue ..forse resisteranno..
    questa è l’Italia,..non ci meritiamo niente di piu..

  2. silvio e ines ha detto:

    allora affidiamoci ai valori morali della banda Berlusconi e facciamoci governare da loro, cosi tireranno fuori altre leggi che sono andate veramente a favore della gente: falso in bilancio, rogatorie internazionali, abolizione dell’ICI alla chiesa, diminuzione dei termini di prescrizione, una legge elettorale definita da uno di loro una “porcata” ecc. ecc. Senza contare che se avessero continuato ci saccheggiavano la Costituzione.

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