La faccia pulita dell’antipolitica

10 aprile 2008

Rita Borsellino ha fatto di tutto per evitare che l’esperimento avvenisse proprio lì: ha scritto a Beppe Grillo e gli ha chiesto di lasciar perdere. Non c’è stato niente da fare, il comico genovese ha deciso di tirare dritto sospinto dall’ondata di antipolitica che ha scosso il Paese. Il teatro del battesimo elettorale dei “grillini” sarà la Sicilia.

Sonia Alfano ha 36 anni, tre figli e una bell’aria tosta. Cosa Nostra le uccise il padre (Beppe, giornalista) due giorni dopo la Befana del 1993. Nelle elezioni del 13-14 aprile è la candidata dei “grillini” alla presidenza dela regione Sicilia. Spetta proprio a lei testare le possibilità di mutare l’antipolitica in “altra politica”: cioè, eleggere i ragazzi di Grillo nelle istituzioni. La Alfano, proprio come i “politici veri”, è reduce da un mese di intensa campagna elettorale. Le sue uscite, però, non sono né comizi né spettacoli: sono randellate, sberleffi allo Psiconano e a Topo Gigio e invettive contro i giornalisti, la nuova “casta” contro cui lottare.

Dopo il colloquio con Claudio Fava, vi proponiamo un’intervista a Sonia Alfano, la “grillina” della terra dei cannoli…

Allora signora Alfano, in Sicilia chi vincerà?
Con tutta probabilità Raffaele Lombardo. I vecchi sistemi qui funzionano sempre.

Ancora con questa storia dell’intreccio mafia-politica? Secondo Casini “non è giusto che le liste le faccia la magistratura”.
Se la magistratura condanna un politico per favoreggiamento con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici non significa che voglia “fare le liste”. Significa solo che ha trovato prove sufficienti per dimostrare che l’imputato ha violato la legge. Il partito di Casini, più di qualsiasi altro, ha al suo interno un numero di pregiudicati elevatissimo. Se il segretario sceglie di mettere in lista pregiudicati, condannati e persone indagate non è certo colpa della magistratura. Ecco perché sono fermamente convinta che le liste vadano fatte dai cittadini e non da dubbi funzionari di partito al chiuso delle segreterie.

Per voi “grillini” di Sicilia le previsioni dei sondaggi sono cupe. Il 2% vi basta?
Ci riterremo soddisfatti di qualsiasi percentuale di voti ricevuta perché abbiamo la certezza che quei voti saranno l’espressione di cittadini liberi ed onesti. Quella fascia di società a cui noi ci rivolgiamo.

Con il Beppe nazionale va d’accordo?
Io e Grillo condividiamo percorsi ed ideali. Questa è la ragione che più di tutte ci lega. Inoltre abbiamo instaurato con lui un ottimo rapporto di amicizia.

Veltroni ha detto alla mafia di “non votare Pd”. Che ne pensa?
Anna Finocchiaro ha fatto redigere il suo programma a Salvo Andò, prescritto per voto di scambio con il clan Santapaola. Noi esprimiamo giudizi in base ai fatti non alle parole. Il programma redatto da Andò è un fatto, l’appello di Veltroni, rispettabile e condivisibile, sono parole.

Non è un giudizio gentile. Scommetto che adesso tirerà in ballo anche Crisafulli?
Certo. Mirello Crisafulli ha incontrato il boss di Enna, Raffaele Bevilacqua, in un hotel di Pergusa, per parlare con lui di alcuni appalti. Il Pd candida personaggi a stretto contatto con boss mafiosi: questo significa disprezzo per il valore della legalità.

Che cosa ne pensa della candidatura della Finocchiaro?
Lo chieda a Veltroni. E’ lui ad averla imposta. Non ci sono state primarie, né investiture popolari per la Finocchiaro. E’ stata costretta a venire qui dal proprio partito e lei non lo nega. Tanto da arrivare a dire “accetto questo sacrificio”.

Sempre meglio di Lombardo, no? Lo sa che se la Finocchiaro perderà per una manciata di voti diranno che la colpa è vostra?
Che lo dicano pure. La Finocchiaro non è la salvatrice della Sicilia. Il suo staff e le sue liste di candidati sono piene di pregiudicati e di persone dalle comprovate frequentazioni mafiose. Esattamente come nello staff e nelle liste di Lombardo. Alla luce di tutto ciò non so se sarebbe una colpa od un merito.

Ma a sinistra gli uomini dell’anti-mafia ci sono e sono candidati nei partiti che voi tanto disprezzate…
A sinistra hanno cacciato Beppe Lumia, ripescato per la pressione popolare ed anche per merito di una dichiarazione mia e di Beppe Grillo. Hanno preferito far prevalere la linea di Crisafulli sbarazzandosi di Lumia per poi ripescarlo all’ultimo momento.

C’è anche Fava, capolista della Sinistra Arcobaleno in Sicilia per il Senato?
Claudio Fava è sicuramente un personaggio di spicco dell’antimafia cosi come lo sono Rita Borsellino, Rosario Crocetta, Beppe Lumia. Peccato che i loro partiti decidano di schierarli al fianco di personaggi come Crisafulli e Andò.

L’idea di inviare l’esercito in Sicilia è proprio una follia? Verrebbe da dire: meglio il controllo dell’esercito che quello della mafia…
L’esercito possono anche mandarcelo ma è del tutto inutile. La mafia, quella vera, è annidata nelle istituzioni deviate. Continuare a parlare di esercito significa voler ridurre la mafia a semplice delinquenza. Contro la schiera di amministratori e colletti bianchi corrotti l’esercito può fare ben poco se non nulla.

Ma per cominciare lo Stato potrebbe riprendersi il controllo del territorio, magari evitando le guerre tra clan.
Lo Stato ha i mezzi per impedire tutto ciò ma le istituzioni sono piene di “infiltrati” che impediscono di sconfiggere le mafie del nostro paese. La devastante linea che in genere prevale è quella del “lasciamo che si ammazzino tra loro”. Io conosco decine di familiari di vittime innocenti della mafia i cui cari sono morti per caso ad opera delle guerre tra clan.

Signora Alfano, che fa il 13 e il 14 aprile?
Starò con le mie bambine, mio marito ed i miei ragazzi a festeggiare per essere riusciti a realizzare con le nostre forze da comuni cittadini un progetto cosi ampio. In attesa dei risultati elettorali.

E dal 15 in poi?
Continuerò a fare quel che ho fatto fin ora; lotta alla mafia, parlare con le persone e farmi personalmente carico dei loro problemi.


La politica in terra di cannoli

7 aprile 2008

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Oggi voliamo alto. Abbiamo intervistato un politico che sa fare il suo mestiere. Si chiama Claudio Fava. Per le elezioni del 13/14 aprile è candiato per il Senato come capolista della Sinistra Arcobaleno in Sicilia. Giornalista prestato alla politica, è stato tra i fondatori de La Rete con Leoluca Orlando, Nando Dalla Chiesa e Diego Novelli.

Segretario regionale dei Ds in Sicilia dal 1999 al 2001, Fava entra successivamente nella direzione nazionale dei DS e diventa europarlamentare per due mandati concecutivi. Il suo ultimo libro, “Quei bravi ragazzi”, racconta un anno di lavoro alla guida della Commissione d’inchiesta di Bruxelles sulla CIA e le extraordinary renditions. Ma oggi parliamo di elezioni e di Sicilia.

Allora Fava, chi vincerà?
Berlusconi, senza dubbio.

Capolista al Senato per la Sinistra Arcobaleno in Sicilia. Fava, ma lei è pazzo?
Pazzo perchè la sfida è impossibile? O perchè ho scelto Sinistra-Arcobaleno? Le confesserò: mi sarei ritenuto pazzo a candidarmi capolista al Senato per il Partito democratico, avendo alle mie spalle, nella stessa lista, Mirello Crisafulli.

Sì, ma l’otto per cento per voi è un miraggio…
E noi faremo di tutto per farcela.

Con Fausto tutto bene?
Certo, con Bertinotti vado d’accordo. Sia sul piano personale che su quello politico.

Non sarebbe stato meglio un leader un po’ più giovane e brioso? Che ne dice di Vendola?
Sono d’accordo: Nichi era un candidato ideale, non solo e non tanto per l’età ma per la sua capacità di fare dell’impegno politico una grande suggestione e passione civile.

Veltroni ha detto alla mafia di “non votare Pd”. Che ne pensa?
Fa bene. Probabilmente ha in mente alcuni suoi candidati siciliani che i voti della mafia potrebbero raccoglierli e accoglierli.

Secondo Casini “non è giusto che le liste le faccia la magistratura”.
Infatti le liste dell’Udc le ha fatte Casini. Solo lui poteva ricandidare capolista al senato un signore, Cuffaro, condannato all’interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Veltroni dice che “per fare le riforme serve un’intesa col Cavaliere”. Prodi invece si era sempre detto fieramente “incompatibile” con Berlusconi. Lei da che parte sta?
Non amo gli inciuci nè i consociativismi. Non sto con il Pd ma con Sinistra Arcobaleno anche per questo.

D’accordo ma l’anti-berlusconismo è roba superata…
Non per i cittadini. Prendiamo il nodo del conflitto d’interessi: non è vero che agli elettori non importa nulla. E infatti l’argomento è tra le priorità della Sinistra Arcobaleno.

Torniamo in Sicilia: che cosa ne pensa della candidatura di Sonia Alfano?
E’ inutile. Servirà solo a togliere qualche voto di protesta a chi la lotta alla mafia e per i diritti dei siciliani la fa per davvero, nelle piazze e dentro le istituzioni.

La Finocchiaro ha qualche speranza di farcela?
Temo proprio di no. Vincerà Lombardo che è un Cuffaro fresco di lavanderia.

Sta parlando di quel Cuffaro che i suoi conterranei hanno votato e voteranno in massa?
Verissimo. Ma i siciliani ogni tanto hanno un lampo di indignazione che li porta a raddrizzare la schiena. Ogni tanto…

Casini candida anche Salvatore Cintola, Saverio Romano, Calogero Mannino e Giusy Savarino. Ma anche a sinistra gli uomini dell’anti-mafia sono stati stati messi da parte.
E’ vero il contrario. A sinistra chi si è battuto contro la mafia sta in lista: io sono capolista al Senato in Sicilia per Sinistra-Arcobaleno, Forgione in Calabria, la Borsellino candidata alle regionali siciliane e al Senato.

Mi riferivo al Pd…
In tal caso la domanda è mal formulata: quello di Veltroni non è affatto un partito di sinistra, per ammissione del suo stesso leader.

L’idea di inviare l’esercito in Sicilia è proprio una follia? Verrebe da dire: meglio il controllo dell’esercito che quello della mafia.
Non è una follia se serve ad affrancare dalla vigilanza di “obiettivi sensibili” polizia e carabinieri. Come è utilmente accaduto in passato.

Varchiamo lo stretto: Crotone ha 60mila abitanti. E’ un paesone. Tutti sanno che dopo un barbaro omicidio scatterà la guerra tra clan. Tutti sanno che presto arriveranno altri morti. Non è un’assurdità che lo Stato non riesca a impedirlo.
Non è un’assurdità: è un limite. E la conseguenza di non aver realmente considerato la lotta alle mafie una priorità nel governo Prodi.
 
Allora Fava, che fa il 13 e il 14 aprile?
Starò con la mia famiglia, finalmente. E poi andrò a votare.
 
E dal 15 in poi?
Se prendiamo in Sicilia l’8% andrò a fare il senatore. Altrimento resterò al parlamento europeo.